Coltivare il lampone su aiola rialzata e conterminata
In un’azienda che si rivolge direttamente al consumatore finale con la vendita diretta (market gardening), un cespuglio molto generoso e relativamente rustico che può occupare piccole superficie ed essere collocato in zone periferiche o marginali dell’azienda, fornendo una produzione molto abbondante di frutti (fino a 1 kg per mq), è il lampone.
Assieme alla mora, al mirtillo e al ribes, appartiene a quella categoria di frutti che, per le loro dimensioni, sono denominati ‘piccoli frutti’. È una pianta poco esigente, che ama i terreni molto fertili, ricchi di sostanza organica, ben drenati, ed è adatta a qualsiasi condizione climatica, sebbene preferisca le aree in quota. Per questo motivo lo consiglio in particolare alle clienti/ai clienti con sede aziendale in collina, in aree appenniniche o alpine. È un cespuglio perenne, resistente al freddo (hardiness 7-10), che si espande in larghezza emettendo dei polloni, il che può renderlo, se non controllato, infestante. Predilige suoli leggermente acidi (pH ideale compreso tra 6,2 e 6,5) e dunque, affinché in azienda non vada a invadere aree dove non desiderate che questa rosacea cresca, e per far sì che si possa esprimere al meglio producendo abbondantemente, vi suggerisco di coltivarla in un’aiola conterminata e preferibilmente rialzata.
Un’aiola conterminata è una superficie il cui perimetro viene delimitato da delle barriere fisiche (tavole di legno, profilo in corten, rete metallica ecc.) parzialmente interrate oppure collocate sopra il piano campagna, riempite di suolo recuperato in azienda (ad esempio dallo scavo del camminamento accanto all’aiola del lampone) in cui collocare le piante del lampone che andranno così a espandersi fino a occupare la sola superficie delimitata dalla barriera fisica, senza invadere aree limitrofe o altre colture.
Per nutrire generosamente la pianta del lampone, che è molto esigente in fatto di azoto (specie nitrofila), importantissime sono le concimazioni organiche a base di letame o compost maturi, con cui effettueremo la concimazione nell’intorno di ciascuna pianta nella stagione invernale di riposo vegetativo.
Per coloro che coltivano su terreni neutri o relativamente basici (pH> o =7), consiglio di apportare annualmente una certa quantità di zolfo, minerale che ha la capacità di acidificare il terreno con un’azione a lungo termine.
Esistono in commercio delle soluzioni che coniugano la necessità di acidificare il terreno e, al contempo, concimarlo con abbondanti dosi di azoto, così come necessita il lampone. Sono disponibili sotto forma di pellettati organici a base di letami, consentiti in agricoltura biologica e arricchiti con zolfo minerale finemente triturato.
In terreni sottoposti ad allagamenti che comportano asfissia per le radici delle piante o in terreni pesanti (a tessitura fine, contenenti, cioè, cospicue quantità di sedimenti fini come le argille o i limi), se l’aiola è rialzata rispetto al piano campagna, risulterà più agevole la coltivazione del lampone: elevarsi rispetto al livello medio del suolo farà sì che le radici della pianta non vengano sommerse, con il conseguente deficit di ossigeno che rende impossibile l’assorbimento dei nutrienti, che le può danneggiare seriamente o addirittura portarle alla morte. Nell’aiola rialzata potete inoltre eventualmente optare per mescolare il terreno del sito con dei materiali che conferiscono maggiore porosità, come ad esempio la sabbia di fiume oppure l’argilla espansa o la vermiculite.