Un trucco per seminare in autunno inoltrato e a fine inverno: il letto di semina caldo con compost

Lo stratagemma che sto per illustrare mi ha aiutato in molte situazioni: per favorire l’emergenza delle plantule nella semina di sovesci (cover crop) tardo-invernali, nella semina autunnale dei cereali autunno-vernini come frumento, farro, segale e perfino con la semina, sempre autunnale, dei fiori di piante annuali resistenti al freddo come Ammi, Papaver, Nigella, Delphinium, Nigella, Centaurea ecc. Ve lo spiego bene nel seguito, ma prima è necessario fare una doverosa e premessa logica.

Più che un trucco si tratta di una tecnica da me mutuata e re-interpretata, in puro stile agroecologico, da un’antica pratica. Vi spiego cosa intendo. È noto che in campagna, tradizionalmente, prima dell’avvento dell’agricoltura contemporanea ossia in epoca pre-rivoluzione verde, si utilizzava il letame degli animali da traino come i buoi (o il letame delle vacche per coloro che avevano la stalla) per effettuare la concimazione dei campi. Normalmente il letame veniva impiegato così come era, ovvero fresco, appena prodotto dagli animali (a meno di avere la fortuna di incappare in una concimaia dimenticata) e, dunque, dotato di una certa dose di calore intrinseco. Il letame veniva cosparso sul terreno, che successivamente era arato per portare l’ammendante in profondità, dato che in superficie sprigiona cattivi odori. Il terreno veniva in seguito affinato per accogliere la semina dei cereali autunno-vernini. Il calore sprigionato dal letame caldo mescolato al terreno favoriva la germinazione dei semi. Questa preparazione del terreno si definiva (e si chiama tuttora) ‘letto di semina caldo’.

Questo aspetto positivo del letame, oltre alla sua capacità fertilizzante, ha tuttavia un rovescio della medaglia, ossia può ‘sporcare’ il terreno con ulteriori infestanti, poiché il letame fresco contiene un enorme numero di semi di piante indesiderate, che una volta nuovamente nel suolo potranno, assieme alla coltura, andare a germinare e competere con ciò che ho invece seminato a scopo produttivo.

Un trucco per seminare in autunno inoltrato e a fine inverno: il letto di semina caldo con compost
Un trucco per seminare in autunno inoltrato e a fine inverno: il letto di semina caldo con compost

A destra è visibile l’aiola su cui, in superficie, è stato distribuito del compost relativamente maturo, ancora caldo e fumante. Qui, nella più rigida stagione autunnale, verrà effettuata la semina detta ‘su letto caldo’ di spinaci, pisello, aglio e cipolla

La tecnica che ho elaborato è una rivisitazione, in chiave contemporanea, della preparazione del letto di semina caldo col letame, che facilita l’emergenza della specie seminata, ma senza l’annoso problema di far aumentare il banco semi di erbe indesiderate.

Un trucco per seminare in autunno inoltrato e a fine inverno: il letto di semina caldo con compost
Un trucco per seminare in autunno inoltrato e a fine inverno: il letto di semina caldo con compost

‘Letto di semina caldo’ in pieno campo a fine ottobre, preparato per la semina del sovescio autunno-vernino misto, in azienda a orientamento orticolo con vendita diretta (market gardening)

Si tratta di reperire, anziché del letame fresco, del buon compost ad uno stadio di maturazione di circa 3-6 mesi: può essere, in spirito rigenerativo, autoprodotto in azienda oppure provenire dal fornitore locale di fiducia, come ad esempio un piccolo impianto che ricicla il verde derivante dalle potature o sfalci (impianto per la produzione di ammendante compostato verde – compost ACV). A questo stadio di maturazione, il materiale è ancora caldo-tiepido, ma ha già oltrepassato quella fase di sviluppo di calore (fase di biossidazione della sostanza organica) che raggiunge le temperature di 55-60°C, che mettono fuori gioco i semi di erbe spontanee presenti nel materiale di partenza, azzerandone la vitalità, evitando che il compost impiegato, una volta nel nostro terreno, faccia aumentare il banco semi infestanti. Il calore non eccessivo del compost (le temperature sono tra i 20° i 30°C), mescolato al terreno oppure utilizzato per costruire i letti di semina no-dig, si disperde in parte nel suolo stesso , in parte in aria, in parte viene anche, direttamente o indirettamente, assorbito dai semi e ne favorisce la germinazione. E, voilà, la magia della germinazione alla soglia delle temperature limite del tardo autunno o di fine inverno è compiuta!

Ciò è molto utile nel caso di semine tardive: metti caso che non è stato possibile per motivi metereologici preparare il campo per tempo, e si apre una finestra di bel tempo, col terreno in tempera all’approssimarsi dell’abbassamento delle temperature, con questo prezioso materiale ricchissimo di sostanza organica, non solo nutriremo le piante, ma le favoriamo nel nascere mantenendole al calduccio!

In questa foto si vedono chiaramente le file di fiori di piante annuali resistenti al freddo, protette dal tessuto non tessuto su letto di semina no-dig nell’azienda agricola dei miei clienti @Zianinaflowerfarm. La semina è del 10 novembre, le piante hanno cominciato a emergere il 26 novembre. La foto è del 23 dicembre.

Qui invece potete vedere come ho fatto utilizzare a Comunità Giovanile il compost di 6 mesi per la semina della rucola in serra a dicembre.

Un bel cumulo di compost fumante. Potete osservare come si presenta: un colore intenso marrone-caffè, pulito, nessuna frazione estranea, aspetto di un bel terriccio, polverulento.